
Cosa succede nel poliamore quando l’amore finisce? La separazione
Nel poliamore etico, le nostre relazioni sono idealmente costruite sull’onestà, la comunicazione, il rispetto reciproco e gli accordi presi. Quindi perchè durante una separazione lasciamo da parte questi valori in nome del fato, dell’immaturità, del desiderio di viaggiare o di una chiara e semplice disfunzionalità?
Mi chiedo se il prenderci un po’ di tempo per stipulare accordi circa una possibile separazione possa invece portarci a un finale più felice.
Ecco alcuni aspetti che potremmo prendere in considerazione nel volgerci verso una possibile separazione:
- Quanto tempo ci daremo per traslocare in caso di convivenza?
- Continueremo a condividere gli stessi amici? Gli stessi amanti? Gli stessi spazi sociali poliamorosi?
- Il fatto che ci lasciamo implica che dobbiamo rompere l’intero nucleo poliamoroso?
Le domande più importanti di tutte sono:
- Siamo seriamente impegnati al punto da tentare tutto il possibile prima di lasciarci?
- E’ davvero necessario porre fine alla nostra relazione, o è semplicemente il momento di portarla ad un altro livello?
- Deve essere della serie “tutto o niente”?
La fine di una relazione romantica non deve significare che la prossima fase del nostro rapporto dovrà essere meno intima, specialmente se siamo d’accordo sul fatto che è giunto il momento di cambiare la natura della nostra relazione piuttosto che cestinarla.
Per esperienza personale, quelle che prima erano relazioni romantiche spesso sono diventate ancora più intime dopo che abbiamo deciso di non essere più partner sessuali. Il livello di intimità che avevamo durante il nostro periodo romantico non ha fatto che rafforzare la nostra capacità di essere presenti l’un* per l’altr* al termine di quella fase. Considero famiglia ancora molti dei miei ex e ci sono per loro in tutti i modi in cui mi è possibile esserci. Certamente molto di tutto questo è stato possibile grazie alla nostra capacità di chiudere la fase romantica delle nostre relazioni con vicinanza, dignità e rispetto reciproco. Avendo a cuore i loro interessi e volendo ancora vederli felici, il mettere a punto il passaggio ad un altro livello di relazione è stato assai più semplice.
Separarci significava essere capaci di rispettare il fatto che entrambi avremmo potuto avere bisogno di un po’ di tempo lontani l’un* dall’altr*, e sapere che entrambi avremmo presto potuto voler vedere altre persone, se non una persona che abbiamo in comune. La vera compersione non è condizionale. Se siamo onestamente felici nel vedere felici i nostri compagni, amanti e amici, allora possiamo festeggiare un nuovo tipo di amore con loro, accettando il fatto che “noi” non eravamo pronti l’un* per l’altr* quando stavamo insieme.
Ci vogliono due persone per creare qualunque cosa esista tra loro, percui il parlare male dei nostri compagni rivela la capacità che abbiamo di prenderci la responsabilità delle nostre esperienze. E’ raro che sia colpa di una persona sola a scapito dell’altra. A volte capita che le cose non funzionino percui serve un cambio di marcia per farle funzionare.
Gli accordi per dare a ciascuno il suo spazio potrebbero includere il non andare negli stessi luoghi di aggregazione, o il chiamarsi per avvertir l’altro che stiamo andando in qualche posto in cui anche l*i potrebbe presentarsi. Qualche volta questo significa dividersi gli amici in comune, sebbene non dovremmo mai mettere gli amici nella posizione di dover prendere una delle due parti.
Potremmo sentire un forte bisogno di sfogarci sui social media. Ma andresti in strada a condividere i dettagli della tua vita privata con degli sconosciuti a caso? Possiamo essere discreti, incluso su Facebook? Possiamo farci consolare indirizzando i nostri commenti a specifici confidenti di fiducia via messaggi privati, o ci torna in qualche modo utile lanciare commenti a caso nel ciberspazio dei nostri amici virtuali e poi indignarci quando veniamo a sapere che le persone spettegolano? Forse abbiamo provato la mediazione o il counselling prima di chiudere la nostra relazione romantica. Parlare magari con quella persona? Se non altro possiamo almeno essere onesti con noi stessi riguardo le nostre motivazioni quando parliamo della dolorosa separazione col nostro ex su Facebook e altri social?
Le brutte separazioni non si limitano soltanto alle relazioni monogame. Anche i poliamorosi possono avere separazioni difficili. Sebbene, grazie all’aspetto etico del poliamore, sia totalmente possibile prepararsi all’eventualità di una rottura prendendo in considerazione quello di cui noi e i nostri compagni potremmo aver bisogno per facilitare la transizione ad un livello di intimità ancora più profondo. Un livello di intimità che permetta una continua crescita, amore e rispetto; e magari un ruolo ancora più apprezzato di prima all’interno delle reciproche vite.
Se mai abbiamo creduto in un modo di relazionarci etico e nella compersione, la cosiddetta “fine di una relazione” può essere l’inizio di un qualcosa completamente nuovo, e con un più profondo e completo senso di connessione.
CMO <3 è autore del blog Black and Poly
Tratto da: What Happens When the Love Stops in Polyamory (Breaking Up)
Traduzione di Vera Di Santo ed Elisa Ricordi
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