
Il femminismo dovrebbe criticare la monogamia obbligatoria?
Nel 1980 Adrienne Rich ha aperto un nuovo varco con il suo saggio “Sulla eterosessualità obbligatoria e l’esistenza delle lesbiche” in cui argomentava che il femminismo non dovrebbe includere solamente le voci delle lesbiche ma criticare attivamente l’eterosessualità obbligatoria come istituzione patriarcale.
Più di 30 anni dopo il supporto del femminismo al movimento per i diritti dei gay e delle lesbiche è diventato un luogo comune ed è spesso accompagnato dalla consapevolezza delle intersezioni esistenti tra il patriarcato e l’eterosessismo. Ma dobbiamo ancora dare uno sguardo critico alle similitudini che regolano l’istituzione della monogamia obbligatoria.
Nel corso delle nostre vite siamo bombardati con messaggi su quello che dovremmo desiderare in una relazione romantica. Inizia nell’infanzia con le fiabe e continua con commedie romatiche, articoli con consigli su come frequentarsi e pubblicità su diamanti. Così ci insegnano che le relazioni etero sono l’ideale, ma è anche così che ci insegnano che la monogamia è la sola opzione possibile. Come femminista ho imparato ad affermare e criticare queste visioni chiuse del romanticismo per la loro eteronormatività così come per il modo con quale rafforzano duramente i ruoli di genere, il frequente doppio standard per il comportamento di uomini e donne e il loro ritratto bidimensionale delle donne. Ma falliamo nel riconoscere l’istituzione della monogamia obbligatoria che soggiace ai ritratti mediatici dell’amore e del romanticismo, o nel riconoscere come quell’istituzione ha lavorato fianco a fianco con il patriarcato per la maggior parte della nostra storia.
In una miriade di momenti e luoghi nel mondo –inclusi i nostri giorni – l’infedeltà sessuale è stata o implicitamente o esplicitamente condonata per gli uomini, mentre per le donne le punizioni per l’infedeltà vanno dalla condanna sociale alla morte. Quando gli uomini hanno dovuto affrontare severe punizioni legali per l’adulterio questo è tipicamente avvenuto solo quando hanno ricoperto il ruolo dell’altro, ovvero quando hanno rubato la legittima proprietà di un altro uomo. Ma le donne sono ancora condannate a morte per infedeltà in alcune parti del mondo – spesso per un semplice supposizione di flirting con un altro uomo. A volte le donne infedeli di questo tipo erano le vittime di stupro.
Negli Stati Uniti le nostre punizioni sono per fortuna molto meno severe, ma i nostri doppi standard per l’infedeltà di uomini e donne – così come per tutte le espressioni della sessualità maschile e femminile – sono vive e vegete. Come per esempio nel caso della promiscuità sessuale, una donna che commette infedeltà è offesa con il termine di zoccola. L’infedeltà maschile non è interamente condonata in tutti gli spazi sociali, ma ci sono ancora tanti uomini che battono molto volentieri il cinque ai loro amici per le loro conquiste extramatrimoniali, e spesso l’altra donna è quella che viene condannata per aver indotto in tentazione l’uomo. Quando gli uomini rompono i confini della monogamia sono visti come in linea con la loro basilare natura maschile. Ma quando le donne commettono infedeltà sono viste non solo come traditrici del partner, ma anche come traditrici del loro ruolo di genere che le vuole virtuose e sessualmente pure.
Quando le persone considerano le alternative alla monogamia, comunque, molte di loro pensano solo alla poligamia, patriarcale e basata sulla religione, una configurazione che riproduce semplicemente lo stesso doppio standard consentendo all’uomo di avere molteplici mogli e impedendo alle donne di avere la stessa libertà. Ma esistono relazioni non monogame che sono alla lunga più egualitarie di queste. Sebbene sia difficile imbattersi in numeri esatti, si stima che tra il 4% e il 5% degli americani sia coinvolto in una qualche forma di relazione apertamente non monogame, molte delle quali poliamorose. Definita come la pratica di amare romanticamente più di un partner con la piena consapevolezza e consenso di tutte le parti coinvolte, il poliamore moderno ha molte radici femministe, e, sebbene ci sia una gran varietà di configurazioni tra le famiglie poliamorose, gli uomini e le donne poliamoros* sono generalmente parimenti liberi di ricercare molteplici partner romantici e sessuali. E sebbene ci siano persone poliamorose lungo tutto lo spettro politico e ideologico, un grande numero di questi sono femminist*, progressist* e persone di sinistra – difficilmente le persone che ci vengono in mente quando pensiamo alla tradizionale e patriarcale poligamia.
Certamente una delle funzioni della monogamia obbligatoria è che le relazioni poliamorose siano ampiamente condannate, verosimilmente sia dai liberali che dai conservatori. Ma è importante riflettere sulle radici di questa condanna. Quando una società proibisce certi comportamenti o identità, quel divieto è verosimile che serva gli interessi delle persone in posizioni di potere. Come femminist* dovremmo sempre mettere in discussione queste norme stabilite dalla società. La monogamia è messa in atto semplicemente dalla tradizione? O è messa in atto come uno dei modi con cui controllare e vigilare sui corpi e la sessualità delle donne?
Come femminist* sono convinta che abbiamo interesse a supportare piuttosto che condannare relazioni poliamorose egualitarie. Queste relazioni rifiutano la proprietà degli uomini sulle donne e sfidano le aspettative tradizionalmente legate al genere della monogamia. Di rimando, hanno il potenziale di distruggere i ruoli di genere in un senso perfino più ampio. Tutt* noi traiamo beneficio nel sostenere quelle relazioni che si offrono come modello per modi meno patriarcali e gerarchici di interagire *l* un* con *l* altr*-
Sarebbe irragionevole argomentare che tutte le femministe dovrebbero rifiutare le relazioni monogamiche, così come è irragionevole sostenere che tutte le femministe dovrebbero rifiutare l’eterosessualità. Le relazioni monogamiche eterosessuali possono essere meravigliosamente egualitarie alla stessa maniera, e certamente non tutti hanno il desiderio o l’inclinazione verso l’essere in molteplici relazioni romantiche simultaneamente. Ma così come uno può essere etero e comunque essere critico dell’eterosessualità obbligatoria, è possibile impegnarsi un una relazione monogamica e comunque rimanere critici dell’istituzione della monogamia obbligatoria. Spero si possa iniziare ad avere un dialogo su questa istituzione, esaminando di cosa si tratta e come funziona, ed immaginare un futuro senza di essa.
E voi cosa ne pensate?
di Angie Becker Stevens
Angi Becker Stevens è autrice del seguitissimo blog The Radical Poly Agenda e collaboratrice della rivista online Salon. Ha scritto anche per AlterNet, RH Reality Check, The Huffington Post, Ms. Magazine e Role Reboot.
Tratto da: Should Feminists be critical to compulsory monogamy
Traduzione di Vera Di Santo
Tags: egualitario, femminismo, genere, non monogamia, patriarcato, poliamore, poligamia, relazioni, violenza