Rito per una promessa di amore e libertà
Voglio proporre un rito alternativo a quello tradizionale: saresti in grado di fare, oggi, questa promessa alla persona, o alle persone, che ami?
«Io provo amore per te, e sento che tu provi amore per me: è una stupenda e preziosa sincronia di sentimenti!
Tuttavia: io sono io, tu sei tu.
Questa preziosa sincronia di amore che ora esiste tra noi non è una garanzia, non è un contratto da rispettare, non si estenderà nel tempo con certezza matematica: è (“solo”) amore che fluisce tra di noi.
La mia paura di perderti, quindi di perdere questa sincronicità di amore reciproco, non diventerà più grande della mia capacità di percepire la realtà.
Quello che proviamo ora non si dovrà mai trasformare in una prigione né per te, né per me, né per le persone che ci vivono vicine; non possiamo essere certi di quali saranno i nostri sentimenti domani, tra un anno, tra dieci anni.
Per questo motivo, in nome dell’amore che provo per te ora, scelgo di donarti oggi, domani e per sempre, il mio bene più prezioso: l’onestà dei miei sentimenti.
Per comprendere e comunicarti le mie sensazioni è necessario stare in contatto con i miei bisogni più profondi; questo è un lavoro faticoso, a volte piacevole, a volte dolente, ma mi impegno in questo proposito.
Mi assumo inoltre la responsabilità di ciò che provo, senza dartene solo colpe o meriti.
Se i miei sentimenti dovessero cambiare, non mi arrogherò il diritto di dirti delle bugie per “proteggerti” da un eventuale dispiacere o per la paura di restare solo/a.
Io non ti considero “mio” o “mia”, né fisicamente, né psicologicamente, né emotivamente.
Ogni volta che i nostri rispettivi interessi, bisogni e desideri si incontrano, si compensano e si soddisfano naturalmente, camminiamo insieme nella vita; ma non pretendo che tu sia in grado di soddisfare sempre tutti i miei bisogni, non pretendo che tu condivida con me ogni mia passione e non mi sento abbandonato quando tu non sei con me.
Allo stesso modo desidero scegliere come e quando stare assieme a te: non voglio arrivare a “sforzarmi” per starti vicino, ma scelgo di condividere con te solo quelle iniziative in cui mi sento realmente coinvolto e gioioso, altrimenti il mio disagio e il mio malumore sarebbero fonte di disturbo e dispiacere.
Io considero la mia libertà il mio, ed il tuo, bene primario.
Io considero la tua libertà il tuo, ed il mio, bene primario.
La mia libertà passa attraverso il tuo essere libero.
La tua libertà passa attraverso il mio sentirmi libero. »
Chiara Fusi
Chiara Fusi, fotografa, pittrice, counselor artistica e poly-friendly formata al centro Studi di Terapia della Gestalt a Milano. Ricercatrice nel campo delle relazioni umane e delle competenze relazionali (life-skills, soft-skills) specializzata nella creazione di “giochi artistici ed esperienziali per l’efficienza emotiva”. Il suo sito: http://www.