53x+m³=Ø: “Sex + Me = No Result”
Asessualità, ovvero “mancanza di attrazione sessuale”. La definizione, proposta per la prima volta da David Jay, fondatore di AVEN (Asexual Visibility and Education Network) nel 2001, ha da quel momento fatto il giro del mondo, suscitando – a volte rapidamente, a volte a distanza di anni – le reazioni dei media e le domande dei curiosi. Spesso confusa per castità volontaria o scelta religiosa, o anche mancanza di voglia e/o capacità di avere rapporti sessuali, l’asessualità è in realtà nulla più e nulla meno di un orientamento sessuale come gli altri; significa, semplicemente, non essere attratti dalle persone in maniera sessuale. Non ha invece implicazioni sulla sfera emotiva della persona asessuale, che come tutti potrebbe voler formare una relazione (o anche più di una), costruire una famiglia, e anche fare figli naturali, oppure semplicemente provare il sesso per curiosità, o per accontentare il partner. Ci sono asessuali eteroromantici, omoromantici, biromantici, panromantici, aromantici e così via: c’è un corrispettivo romantico e asessuale per ogni orientamento sessuale. Poi ci sono i demisessuali, persone capaci di provare attrazione soltanto dopo aver formato un legame molto profondo con una o più persone, e solo verso quella/e persona/e; i grey-asessuali, capaci di provare attrazione solo in determinate circostanze, e/o persone capaci di provare attrazione ma non aventi desiderio sessuale, e così via.
Uno dei simboli della comunità asessuale, insieme alla bandiera. Rappresenta lo spettro della sessualità, da bianco (sessuali) a nero (asessuali), e le sfumature di grigio (grey-a).
La ricezione mediatica non sempre è stata delle migliori, ma negli ultimi nove anni – a partire dal 2005, anno della fondazione della community italiana – sensibili miglioramenti si sono registrati, soprattutto attraverso l’apparizione a Format Radio di marzo 2013 di Lea, una delle amministratrici di AVEN Italia, nonché l’articolo su Mente&Cervello (rubrica di Le Scienze), le due interviste di Lucignolo e l’apparizione a Forum. Da notare come la seconda intervista di Lucignolo abbia erroneamente “contrapposto” l’asessualità al poliamore, come se fossero due mondi distinti e separati; lo stile relazionale e l’attrazione sessuale hanno poco a che vedere: esistono asessuali poliamorosi, così come ci sono asessuali che preferiscono relazioni monogame, e asessuali che non desiderano formare relazioni romantiche di sorta.
Molti utenti si presentano sul forum sostenendo di essere felicissimi di aver scoperto la comunità asessuale, di non sentirsi più soli, di essere finalmente consapevoli di non avere nulla di strano o di sbagliato. Nel mio caso è successo esattamente questo: dopo anni di dubbi e di interrogativi senza risposta, ho trovato persone a me simili e un luogo – sebbene virtuale – che ha fornito le risposte alle mie domande. Attraverso la comunità asessuale ho fatto amicizie, alcune anche durature, e ho cominciato a partecipare a iniziative per diffondere la visibilità e l’educazione su questo orientamento. Sono felice di aver trovato AVEN, ma non posso fare a meno di pensare che non tutti gli asessuali hanno la medesima fortuna: molti, probabilmente, si trovano nella mia stessa precedente condizione. Molti, a prescindere da AVEN, non si sentono affatto a proprio agio a fare “coming out”, per paura di essere bersaglio di pregiudizi e malintesi o, nei casi più gravi, anche di bullismo. È per questo che la visibilità è importante: per accogliere e informare persone asessuali sulla loro condizione, nonché informare gli altri, cosa su cui lavoreremo finché i responsi poco felici non cesseranno.
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di Alice – admin di AVEN comunità asessuale italiana
per informazioni consultare http://www.asexuality.org/it/
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