Una scttola di preservativi magenta con la scritta "Love"

Sesso più sicuro: Dove sono le statistiche?

Scritto da Leunar Miranda Leal on . Postato in Comunità, Notizie

Il sesso sicuro non esiste. Ovvero, il sesso completamente sicuro non esiste. La probabilità di contrarre un’Infezione Sessualmente Trasmessa (IST) può essere azzerata solo con l’astinenza.

Non si può fare sesso completamente sicuro, ma si può sempre fare sesso più sicuro.

Una scttola di preservativi magenta con la scritta "Love"

Una scttola di preservativi magenta con la scritta “Love”
Photo di Writing on the Mall, CC BY SA

L’uso del preservativo, quello del dental dam e il sottoporsi frequentemente ai test diagnostici, riducono complessivamente il rischio di sviluppare malattie a trasmissione sessuale. Tocca poi a ognuno di noi valutare il rischio che comporta ogni rapporto sessuale e decidere quanto vogliamo che il sesso che pratichiamo sia sicuro. E per questo serve informarsi.

In materia di sesso più sicuro, l’informazione prende molte forme: dal fare dei test, al chiedere ai propri partner di fare dei test, dal sapere che rischio comporta ogni tipo di interazione fisica, al conoscere le diverse Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST), al prendere familiarità coi metodi di protezione, e altre ancora.

Per aiutarvi a fare sesso più sicuro, abbiamo preparato una guida veloce alle Infezioni Sessualmente Trasmesse.

Eravamo particolarmente interessati a seguire la linea di un articolo statunitense di Mark Manson che ci è piaciuto molto, nel quale per ciascuna delle principali IST viene elencata la probabilità statistica di contrarla. Noi volevamo creare una guida analoga, facendo uso della probabilità statistica di contrarre le principale IST in Italia. Ma c’è stato un problema.

I numeri incidono

In epidemiologia, l’incidenza è la quantità di individui appartenenti a una determinata popolazione che viene colpita da una malattia, in un determinato lasso di tempo. Solitamente, l’incidenza viene espressa in numeri su 100,000 individui. Per esempio, se per la Clamidia abbiamo un’incidenza di 10 su 100,000 in un anno, questo vuol dire che, statisticamente, 10 persone ogni 100,000 individui che compongono una determinata popolazione contrarranno il batterio della Clamidia nell’arco di un anno.

Sapendo qual è l’incidenza delle IST in Italia, possiamo sapere qual è il rischio statistico di contrarre l’infezione. Ma con l’eccezione dell’HIV/AIDS, in Italia non esistono numeri di incidenza per le Infezioni Sessualmente Trasmesse.

Nel nostro paese esiste un sistema di sorveglianza focalizzato su infezioni da HIV che confluisce nel Centro Operativo AIDS (COA), dell’Istituto Superiore di Sanità. Per il resto delle IST, esistono due sistemi di sorveglianza sentinella: uno basato su centri clinici e un altro basato su laboratori di microbiologia clinica. A questo si aggiungono dati provenienti da medici e centri di salute generale, limitati però, ai casi di malattia a notifica obbligatoria: che sono solo la gonorrea, la sifilide e la pediculosi del pube (una infezione per la quale nel 2013 sono stati riportati 36 casi in tutto il paese). Questi centri raccolgono informazione su 13 infezioni diverse, ma anche informazioni socio-demografiche e comportamentali dei pazienti che ci vanno a testarsi.

Subito si svela il problema di base: non esistono dati raccolti in maniera generale tra la popolazione. La raccolta d’informazioni avviene solo da pazienti che arrivano con sintomi (o timori) specifici a centri specializzati, nel primo caso, e a individui con bisogni ugualmente specifici nel secondo (ad esempio, cliniche per la fertilità).

Dove più della metà dei casi di certi tipi d’infezione, com’è il caso della clamidia, sono asintomatici, i numeri che ci forniscono le cliniche specializzate sono ben al di sotto della prevalenza reale della malattia. Avendo in mano solo questi numeri, risulta impossibile calcolarne l’incidenza.

Ed il problema non si ferma qui, gli screening di tipo opportunistico sono assenti anche nel caso del calcolo della prevalenza di infezioni da HIV. Ne consegue che, come segnala la Lila, anche i numeri di incidenza per HIV potrebbero essere sottostimati.

Ci facciamo aiutare

Se invece aggiungiamo ai dati che abbiamo, l’informazione ricavata in altri paesi europei, possiamo azzardarci a formulare un’ipotesi d’incidenza.

Sempre per la Clamidia, al momento l’infezione batterica a trasmissione sessuale più diffusa in Europa, l’Inghilterra ha messo in atto un programma di screening attivo, mentre, per la stessa infezione, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia e il resto del Regno Unito hanno programmi di screening a campione casuale molto diffusi. Questi programmi forniscono informazioni molto più dettagliate, che permettono effettivamente di fare stime epidemiologiche.

La guida veloce

Premettiamo che nessuno in questa redazione è un medico, e vi rimandiamo a centri per lo screening e il trattamento delle IST, ai vostri ginecologi e ai vostri medici di fiducia per avere informazioni più dettagliate in merito alla vostra salute sessuale. Lo scopo di questa guida è di mettere a vostra disposizione un riassunto di quello che sappiamo sulle principale malattie per le quali c’è un controllo e darvi informazioni su qual’è il rischio che correte facendo sesso in maniera più o meno sicura. Per rimanere sempre aggiornati su questi numeri, potete rivolgervi a Epicentro, portale di epidemiologia dell’ISS.

A seguito dei feedback degli utenti, abbiamo pensato che tante persone non cercano elenchi completi delle IST e le loro descrizioni, ma sono più interessati a sapere se potrebbero aver contratto qualche IST come risultato di un rapporto a rischio. Così, abbiamo organizzato la guida non per infezioni, ma per atti sessuali aggiungendo una valutazione d’incidenza basata sui numeri che abbiamo a disposizione e un indicatore di impatto clinico.

Vi ricordiamo, infine, che per l’AIDS/HIV, che è l’unica infezione per cui la ISS ha un numero d’incidenza, gli ultimi dati indicano un’incidenza di 6,1 nuovi casi per 100,000 residenti. 84,1% degli infettati è attribuibile secondo la IST alla mancanza di uso del preservativo nel rapporto, quindi il preservativo rimane il miglior metodo di protezione contro le IST.

Rifacciamo l’Amore vi augura rapporti sensuali e sessuali consensuali e più sicuri!

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