Primariamente secondari

Scritto da elena on . Postato in Opinioni

Alcune persone in relazioni poliamorose usano i termini “primario” e “secondario” per categorizzare le relazioni. Altri stanno alla larga da questi termini perché gli sembrano suggerire che l’amore è limitato, se uno è amato più di un altro, o che in qualche modo l’amore per uno non è altrettanto profondo o puro (o qualsiasi altra cosa) di quello per un altro, perciò “secondario” in quel senso.

In questi post, di solito uso i termini “primario”, “secondario” ecc. per descrivere le relazioni poliamorose. Ora che ho una bellissima relazione “secondaria”, sto vedendo i limiti e i potenziali problemi di queste parole.

Il problema, quando si cerca di comunicare concetti così profondi, è che il linguaggio è limitato… Molto più limitato dell’amore. Fatichiamo ad articolare i sentimenti e le situazioni non solo attraverso la natura limitata del linguaggio, ma anche attraverso le nozioni sociali preconcette impiantate nei nostri cervelli fin dall’infanzia. È complicato. Richiede molta pazienza, ancor più comprensione e una quantità infinita d’amore.

Ci sono così tante forme di poliamore, poiché ogni coppia (triade, quadriade) si crea le proprie regole su ciò che funziona per sé, che è difficile definire qualcosa, qui, senza che i lettori pensino sia sempre così. Quindi, per favore, ricordatevi che tutto quel che scrivo sul poliamore in questo blog è o in termini generali, o specificamente estratto dalla mia esperienza e interpretazione.

In generale, per quelli che usano i suddetti termini e impostano gerarchicamente le loro relazioni, una relazione “primaria”  è di solito un coniuge o un* compagn* di lungo termine presente da prima che la coppia si aprisse, o quantomeno è il partner con cui si costruisce tutta una vita insieme. Può anche essere la persona con cui si vive, si hanno figli, si uniscono le finanze, ecc. Chiedete a diverse coppie poli e probabilmente avranno definizioni diverse di cosa vuol dire “primario”. È la persona che ha priorità in tempo, importanza e forse anche emotivamente. Questa è la relazione romantica principale.

Lo stesso vale per la parola “secondario”. Un partner secondario può essere solo una divertente amicizia sessuale aggiuntiva, ma io tendo a chiamare una relazione così “satellite” piuttosto che “secondaria”. Un vero secondario, per me, è una seconda relazione seria, profondamente amorevole e impegnata, non importa quante altre persone frequentiate tu o l*i.

Facciamo un esempio: la coppia A è primaria, sono sposati da anni. La moglie frequenta regolarmente un altro uomo, hanno preso a fare piuttosto sul serio e sono innamorati. Lui è il “secondario” di lei. Ora, quest’uomo di suo non ha una relazione “primaria” e frequenta anche un’altra donna sposata che ha a cuore, ma con cui non è altrettanto romantico o impegnato che con la moglie dalla coppia A.

Una coppia può essere secondaria se uno dei due non ha una relazione primaria?

Forse.

Dipende da come ogni persona definisce quel termine. Il “secondario” di questa donna può avere un lavoro molto importante che ha la precedenza, forse non avrà mai il tempo o l’energia emotiva per una relazione “primaria” a tempo pieno, e quindi il suo lavoro è la sua relazione “primaria”. O forse ha bisogno di molto tempo e/o spazio per se stesso, incapace di vivere con una donna a quei livelli. Forse non è in grado di impegnarsi così profondamente con un’altra persona, e non vuole prendersi la responsabilità l’uno del cuore dell’altro, e quindi lui stesso sarebbe la sua relazione “primaria”. Lei è comunque la sua relazione romantica “primaria” di default, dato che la loro viene prima di ogni altra dal lato di lui in tempo, importanza e sentimento?

Questo è solo un possibile esempio. Di nuovo… Il problema del linguaggio che cerca di descrivere concetti sociali relativamente nuovi. Facciamo il possibile.

Una donna può essere la relazione “primaria” di due uomini, ma è possibile che solo uno di questi sia il suo partner “primario”. A dire il vero, più uso questi termini, meno mi piacciono. L’amore è illimitato ma, come dicevo, quando io uso queste parole non sto parlando di amare una persona più profondamente di un’altra… Perché l’amore genera amore che genera amore… Ha più a che fare con la logistica, il tempo e le responsabilità, nel mio personale mondo poli.

Forse un giorno quel partner “secondario” si integrerà così a fondo nella vostra vita da diventare parte di una “triade”. Ci sono anche diversi tipi di triade. C’è la triade a “V”, in cui, nel nostro esempio, la donna sarebbe il cardine (MFM)*, amando i due uomini più o meno ugualmente, ma i due uomini non sono legati romanticamente e sentimentalmente se non tramite lei. C’è anche la triade autentica in cui una coppia frequenta una terza persona, formando un triangolo piuttosto che una “V”. E diventa ancor più complicato andando avanti…

Tirando le somme, non attaccatevi troppo alle parole. Usatele quando facilitano la comunicazione, ma assicuratevi che voi e i vostri partner comprendiate e siate d’accordo sulle definizioni per come si applicano alla vostra relazione. Vale per tutti i termini, non soltanto per “primario” e “secondario”.

Che cosa vuol dire “serio”? Impegnato? Emotivamente responsabile? Sesso? Questo è un termine importante. Che cosa è e cosa non è sesso, quando si parla di attività sessuali? Che cosa vuol dire “ti amo”? Può significare “ti ho profondamente a cuore” o deve voler dire “sono follemente innamorat* di te”?

Come in ogni situazione di comunicazione, è importante definire i termini in modo che ognuno sia sulla stessa lunghezza d’onda. Questo è particolarmente importante nelle relazioni sentimentali. Non lasciate che nessuno vi dica cosa è o non è poli, quando si tratta di definire i vostri termini o come vivere la vostra vita. A parte in un caso… L’unica cosa che deve assolutamente essere presente in una relazione poliamorosa è la comunicazione aperta e onesta tra tutte le parti coinvolte.

Menzogne. Inganni. Manipolazioni. Queste cose non hanno posto nel poliamore, né in nessuna relazione, a dirla tutta. Questo è l’unico caso in cui smaschererei qualcuno come non veramente poli, se inganna o mente al proprio partner.

Più importante di tutto, come sempre. Comunicate. Affinché le relazioni poliamorose (ma tutte le relazioni, in realtà) funzionino, ci deve essere molta comunicazione profonda, aperta e onesta. Di frequente. Nessuno ha mai detto che fosse facile.

 

Olivia M. Grey

 

*MFM sta per “Maschio-Femmina-Maschio”, ad indicare la posizione centrale in questo caso della donna all’interno di una triade a V.

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Autrice di narrativa steamy steampunk, poetessa, blogger, podcaster e speaker, Olivia M. Grey scrive in prosa e in versi di stili di vita e di relazioni alternative e degli aspetti più deliziosamente oscuri del cuore e dell’anima. Ha pubblicato il romanzo best seller Avalon RevisitedThe Zombies of Mesmer: A Nickie Nick Vampire Hunter Novel e la raccolta di racconti Caught in the Cogs: An Eclectic Collection. Sue opere figurano in numerose riviste e antologie, tra le quali A Steampunk’s Guide to Sex.

Sotto il nome di Christine Rose, O.M. Grey è anche autrice, col marito Ethan, della fortunata serie fantasy per giovani adulti Rowan of the Wood (Rowan of the WoodWitch on the WaterFire of the FeyPower of the Zephyr) e della guida al marketing editoriale per aspiranti scrittori Publishing & Marketing Realities for the Emerging Author: A Guide to Help Authors Effectively Choose A Publishing Path & Plan Marketing Strategies.

Tratto da: Primarily Secondary.
Traduzione di Elena Gallina @RunAwayChicken.

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